A Babbo Natale

Caro Babbo Natale,

sono Francesca e ti scrivo da Forlì. Ho undici anni e ho appena iniziato la scuola media.

Non so se ti ricordi di me, se mi hai notata tra tutti gli altri bambini; le mie lettere sono sempre state piuttosto banali, ed io non credo quindi di essere mai spiccata nel mucchio…

Ti ho chiesto, più o meno ogni anno, le stesse cose: di darmi la felicità, di avere serenità e pace, chiedendoti di perdonarmi se ogni tanto non ero stata buona; ti ho chiesto giocattoli per me e per mio fratello, promettendoti che non avrei più litigato con lui e, spesso, ti ho chiesto che i miei genitori restino assieme per sempre, promettendoti che, in cambio, sarei stata brava e sempre educata.

Quest’anno ho deciso quindi di cambiare la mia letterina solita e di scriverne una diversa, per riuscire ad apparire in mezzo agli altri e fare in modo che tu possa realizzare l’unico mio bisogno di quest’anno: che è uno!

Quindi non ti chiederò né giochi, né oggetti (perché non mi interessa più niente di niente e sono addirittura stanca di tutto)! E non ti chiedo nemmeno che i miei genitori restino assieme, che tanto lo so che lo resteranno anche senza che lo chieda io; e non chiederò nemmeno la pace o la felicità, che tanto me lo hai fatto capire che tu per quelle cose lì non puoi fare una cippa lippa ed io, quindi, non voglio più sprecare desideri a caso, che non sei mica il genio della lampada e sono sicura che non puoi avverarne tre, puoi al massimo avverarne uno: o almeno così spero!

Prima di tutto vorrei dirti che quest’anno sono stata bravissima, più di ogni anno mi merito il tuo regalo, questo è stato un anno super difficilissimo, e penso che tu possa esserti accorto di quanto sia giusto ripagarmi con la realizzazione di quello che ti chiederò!

Sono stata capace di starmene da sola, senza nessuno, per tanti giorni… e sono stata capace di non piangere anche se me ne stavo senza la mamma, senza la nonna, senza il babbo, né il mio fratellino… ed io ci tengo a ricordarti che, in tutta la mia vita, non ci ero mai stata senza questa gente qui!

E anche se tutti (zii e cugini, amici e amiche) facevano del loro meglio, per riempire le mie giornate e non farmi pensare, tu lo sai che invece io pensavo sempre, anche quando cantavo per le scale con mia cugina, anche quando andavo in piscina, anche quando gli altri nonni mi riempivano la tavola in un buffet per la colazione… lo sai benissimo che io avrei voluto essere da un’altra parte, e cioè lì con la mia famiglia vera, per farmi carico del loro dolore, che hanno tenuto soltanto per se, e dargli un po’ del mio, che alla fine ho dovuto tenere soltanto per me…

La mia nonna mi ha sempre detto di essere buona, che tu mi controlli per tutto l’anno, come fai con ogni bambino, e quindi lo so che mi hai vista: mi hai vista essere brava, mi hai vista restare sempre calma, mi hai vista essere forte e penso che mi perdonerai per quell’unica volta in cui ho esagerato, e ho dato una spinta a quella bambina stupida che ho fatto cadere: ma era veramente una stupida, stupida, stupida! Eh!

E insomma io ti chiedo soltanto che mio fratello d’ora in poi stia bene, che a pensare che lui possa star male di nuovo mi viene un dolore e una paura che poi mi tremano gli occhi e mi escono le lacrime. Cosa me ne faccio dei giochi se non posso giocarci con lui? Cosa me ne faccio delle cose, se poi non posso condividerle o fargliele usare? Io proprio non lo posso accettare che lui stia male, mi sento impanicata, incubata, distrutta e avrei tanto voluto esserci io lì in quel lettino all’ospedale, con quel gesso gigante, dentro quel corpicino piccolo piccolo di quel bimbetto che è mio fratello!

Solo a pensare che lui possa star male ancora mi fa spaccare dentro nel cuore, come un taglio lungo che mi divide a mezzo…

E mentre la mamma piange sempre, anche quando ride, e il babbo è sempre triste anche quando fa il forte per tenere su tutto, e intanto su non ci sta più niente, io ti chiedo di aiutarci e di non permettere che possa succederci ancora una roba così.

Ti prego non permettere che succeda altro che ci possa costringere a ricadere giù in quel buco, dove non si vede niente e si sentono solo i discorsi brutti, gli stessi che ho ascoltato io tante notti dal mio letto, diviso solo da una parete troppo sottile dalla cucina, dove si fanno i discorsi dei grandi che ho ascoltato attenta tante volte per diventare, senza volerlo, grande anch’io…

Quindi mio caro Babbo Natale, non voglio doni, non voglio giochi, non darmi né pace, né felicità che quello che mi serve me lo compro o me lo costruisco da sola… dammi invece e soltanto la salute per mio fratello che io d’ora in poi, se abbiamo quella, sono a posto così! In cambio ti prometto che mai più litigherò con lui, che mai più permetterò che qualcuno litighi con lui, che lo difenderò da tutti, contro tutti (magari con modi migliori che quelli usati contro la bambina stupida), che lo proteggerò da ogni cosa e che lo aiuterò a diventare anche da grande una persona meravigliosa, una di quelle che meritano per davvero di essere state salvate!

Grazie.

Francesca 11 anni 24 dicembre 1992

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