Se qualcuno…

Beatrice aveva i capelli lunghi e neri, di quel nero tenebroso che ti porta a pensare al cappello di una strega! Viveva in una piccola città vicino a Milano, aveva un buon lavoro, un gatto e un ragazzo che amava davvero! Se qualcuno le avesse chiesto quale fosse, secondo lei, l’odore dell’amore, lei avrebbe risposto che era senz’altro l’odore di Fabrizio, ma questa domanda non gliela faceva mai nessuno!

Andava in piscina con le amiche tutti i martedì e i giovedì sera; nuotava per un’ora facendo sfide di apnea contro se stessa. Usciva dall’acqua rilassata e tornava a casa, dal suo Fabrizio per un film alla televisione! Lavorava in una scuola elementare di quelle con i genitori pazzi, che difendo i figli anche quando la colpa non può essere data a nessun’altro! I bambini l’adoravano e le volevano bene e per lei questa vita era abbastanza!

Le piacevano i film romantici, quelli con il lieto fine; le piaceva l’amore degli altri e quello che aveva lei! Dispensava consigli sulle relazioni di coppia, parlando dei brividi che le faceva provare Fabrizio, ogni volta che le si avvicinava, attirando l’invidia benefica, di tutta la gente che la circondava!!

Poi un mercoledì notte, che fino a quel momento era un mercoledì notte come un altro, si svegliò di soprassalto dopo un sogno inquietante e Fabrizio nel letto non c’era! Rimase ferma immobile tra le lenzuola e ascoltò i rumori della casa, riconoscendo tra le mura il rumore dell’acqua, che veniva dal bagno e si sentì nuovamente tranquilla. Tornò a pensare al sogno, senza riuscire più a capire, se fosse stato questo ad averla realmente svegliata, oppure se fosse stato invece Fabrizio, alzandosi e lasciandola sola. Era in bici in quel sogno, si trovava nel centro della sua città, vagava e vagava in quei vicoli tutti uguali e non riusciva ad uscirne, finiva sempre nello stesso punto, stanca e accaldata, senza vedere la fine del viaggio, senza trovare la giusta strada..

Quando Fabrizio uscì dal bagno aveva uno strano sorriso e il cellulare, che aveva in mano, glielo illuminava. Fabrizio non era mai entrato in bagno con il cellulare, ma questo Beatrice non lo notò! Fabrizio tornò a letto, lei gli si fece vicino e iniziarono a fare l’amore: lei amandolo, lui pensando ad altre cose che adesso è meglio non raccontare!!

Beatrice un sabato era andata al parco a passeggiare, era con Sara, con cui ogni tanto si vedeva, per ascoltare le storie di quel mondo, che viveva fuori da casa sua! Sara parlava tanto, di tutto, raccontava dei suoi uomini e dei suoi acciacchi (ne aveva veramente tanti sia di uomini che di acciacchi); poi passava oltre: parlava della figlia del fornaio, della vicina di casa di sua madre e finiva per parlare dell’oroscopo, che aveva letto sul giornale. Quando arrivò il turno di Beatrice stavano già tornando verso casa e lei, quindi, disse solo quello che le sembrava importante: a lavoro aveva un gran da fare (soprattutto per colpa di quella maestra che doveva spesso sostituire); con il gruppo di amici si era deciso di prenotare per un weekend lungo in Toscana e poi aggiunse solo che Fabrizio si era tagliato i capelli e che quel taglio non le piaceva affatto.

Di rientro a casa vide sul proprio telefono un messaggio, che portava l’orario di mezz’ora prima: anche Fabrizio era andato al parco a correre e le diceva di non aspettarlo, che l’avrebbe raggiunta a casa degli amici, con cui dovevano cenare.

Beatrice fece finta di nulla anche se, essendo donna, il suo cervello iniziò a lavorare e a creare cattivi pensieri, che lei avrebbe preferito non avere. Fece la doccia lavandosi lentamente, pensando che c’era qualcosa di strano, lui non le aveva mai detto di andare dagli amici da sola, ma poi si convinse che sono cose che possono succedere negli anni, nella vita.. si preparò e uscì di casa!

Fabrizio la raggiunse dopo un’ora. Non era mai stato a correre così tanto, ma a Beatrice sembrò giusto non farglielo notare. Non le era mai piaciuto fare notare le cose agli altri, correggerli, rimproverarli, non le era mai piaciuto il ruolo della “maestrina” e già le era capitato di doverlo fare a scuola (come mestiere), per almeno cinque ore di ogni giorno lavorativo, della sua vita da adulta! Quando tornarono a casa fecero l’amore come al solito, presi da passione e desiderio: lei pensando che, alla fine, quelle due ore di corsa non avevano poi così importanza, lui pensando al suo pisello che, ultimamente, gli sembrava più grosso e imponente!

Poi un venerdì, che fino a poco prima era come un venerdì qualsiasi, Fabrizio tornò a casa e non andò a baciarla, come aveva sempre fatto negli ultimi sei anni della loro vita insieme. La salutò dalla porta mentre lei stava cucinando, annunciandole che sarebbe andato a correre e che, per mangiare, non avrebbe dovuto aspettarlo. Beatrice abbassò gli occhi sul suo tegame, profumato di cibo preparato col cuore; continuando a girare il cucchiaio, senza però avere più voglia di mangiare.

Quando Fabrizio uscì di casa, Beatrice spense il fuoco e si guardò riflessa nel vetro del forno: il suo viso pieno di lacrime, su quel vetro scuro e appannato, sembrava un viso sereno! E mentre i minuti passavano, lenti, fastidiosi e interminabili, come erano abituati a rallentare, ogni volta che si desiderava corressero via veloci, Beatrice si ritrovò a pensare che se qualcuno le avesse chiesto dove fosse in quel momento Fabrizio, lei, per la prima volta in vita sua, non avrebbe saputo cosa dire…

Più tardi mentre Fabrizio era sotto la doccia, Beatrice decise di guardare il suo cellulare, cosa che fino ad allora non aveva mai pensato di fare. E tra i messaggi vide delle conversazioni strane, tenute con una certa Giulia di cui non aveva mai sentito parlare. Aprì con un click alcune righe, per poter leggere un po’ di parole di questa sconosciuta: “Siamo stati veramente bene l’altra sera (anche se tu con quello spintone mi hai fatto perdere l’equilibro), sai benissimo che avrei vinto io, a correre sono la più veloce!! Volevo dirti che i tuoi messaggi non li cancello, voglio tenerli tutti e rileggerli ogni volta che posso, sei un ragazzo straordinario, le cose che mi dici non me le ha mai dette nessuno…”.

Beatrice posò il telefono pensando di non trovarsi più al suo indirizzo in Via Dei Pini n’27, probabilmente era entrata per sbaglio, nella vita di un’altra e quello che stava succedendo non era suo, non suo davvero!

Si distese sul divano in salotto, lasciando in cucina la tavola apparecchiata per lui; si sentiva distante, come se stesse improvvisamente recitando in un film, come se fosse un’attrice e si trovasse lì, in quella casa, soltanto perché era scritto sul copione! Quando Fabrizio si mise a tavola, lei dal salotto poteva riconoscere il rumore delle posate sul piatto e, ne era convinta, anche il tocco dei suoi polpastrelli sul telefono: non aveva mai messaggiato mangiando, forse quella era la prima volta, o forse l’aveva già fatto e lei non se ne era accorta.

Finito di mangiare Fabrizio si sistemò sul divano al fianco di lei, come se fosse la cosa più normale da fare. Lei gli fece spazio, fingendo di seguire un film che ancora non aveva nemmeno considerato. Se qualcuno le avesse chiesto che cosa stesse provando in quel momento, Beatrice avrebbe risposto che provava tutti i sentimenti del mondo e che, soprattutto, desiderava picchiarlo e fare a pezzi il suo cellulare. Se Fabrizio le avesse chiesto una cosa qualsiasi, o se semplicemente le avesse rivolto la parola, lei avrebbe iniziato a piangere e a gridare: pensando che, probabilmente, non sarebbe poi riuscita a fermarsi. Ma lui non chiese niente e si addormentò accanto a lei, come se fosse ancora quello il suo posto, felice e tranquillo, come se non avesse scheletri nell’armadio. E mentre lui dormiva serenamente, il mondo di Beatrice si frantumava e tutti i pezzi di questo mondo si sparpagliavano, come un pugno di biglie rovesciate sul ciglio di una scala.

Beatrice andò a pranzo con Sara il giorno dopo.

Parlarono di politica e di sport, parlarono del meteo e di quella pioggia che ultimamente non le lasciava in pace, parlarono dell’incidente stradale, di cui avevano scritto tutti i giornali della zona (insomma fecero tutti quei discorsi da “anziani”)… Poi, come se niente fosse, Beatrice tagliando ciò che aveva nel piatto disse: “Fabrizio ha un’altra, l’ho scoperto dal suo cellulare… forse sono soltanto messaggi innocui, quelli che ho visto, oppure hanno altri significati che ora io non riesco a capire, vedere, trovare… dalle parole che ho letto non c’è certezza di un reale tradimento fisico, anche se alcuni sostengo che i messaggi inviati di nascosto e i flirt di questo tipo, siano già da considerare tradimento”… Sara rimase in silenzio, con gli occhi spalancati, fissando l’amica che smise di mangiare.

Giulia era una sportiva, di quelle che vivono rinforzando gli addominali, che mangiano sano e corrono sul tapis roulant quando piove. Giulia andava in palestra ogni sera: faceva il corso di zumba e quello di pilates; faceva spinning (tutti i sabato mattina) e faceva yoga al parco durante l’estate, nel corso tenuto da un’amica, che non la faceva nemmeno pagare. Lavorava come estetista, in un salone di bellezza e di storie ne sentiva veramente tante; aveva scoperto di recente che molte sue clienti frequentavano più persone contemporaneamente e ne era rimasta un po’ traumatizzata.

Giulia aveva i capelli cortissimi e gli occhi di un verde meraviglioso, dai riflessi sensazionali.

Era appassionata di macchine agricole e, per guardarle lavorare, si fermava sul ciglio della strada, accostando anche all’ultimo momento, facendosi odiare dagli automobilisti che viaggiavano dietro di lei. Più che altro prediligeva le mietitrebbie e adorava l’estate perché le permetteva di trovarne tante da poter guardare. E le guardava per ore ed ore, ferma sotto il sole, con in mano la sua reflex per poterle riprendere e fotografare.

Giulia era una brava persona, di quelle sane e genuine, di cui non ti puoi di sicuro stancare. Amava il calcio e la formula uno, adorava i camion a rimorchio e i fuori strada; era piena di interessi “da uomo” che la facevano spiccare, in mezzo a tutte le altre ragazze della sua stessa generazione!

Era single da circa un anno, quando aveva conosciuto Fabrizio; correvano nella direzione opposta al parco e, lui, al terzo incontro/scontro, le aveva sorriso e le aveva detto “ciao”. Così iniziò la loro “relazione”, con un saluto ed una risata, durante un giovedì sera che, fino a poco prima, era soltanto un giovedì sera qualsiasi. Lui, facendo stretching, le aveva raccontato un po’ della sua vita, nei giorni a venire; lei gli aveva confessato di voler visitare lo stadio del Barcellona: con la guida e un tour di circa due ore! Facendogli venire così dei pensieri sublimi, seducendolo come mai nessun’altra parola o argomento sarebbero riusciti a fare!

Giulia aveva consigliato a Fabrizio di tagliarsi i capelli un martedì, che era rimasto un martedì qualunque e lui, sorprendentemente, il giorno dopo l’aveva fatto!

Giulia non sapeva dell’esistenza di Beatrice quando si innamorò di Fabrizio. Successe un sabato sera, di mezz’estate, quando lui l’aveva stupita rimanendo un’ora in più insieme a lei e, dopo il solito stretching, si era disteso supino al suo fianco, con gli occhi chiusi. Lei si era incantata guardandolo, desiderando di baciare i suoi occhi, le sue mani, la sua bocca, ma si era imbarazzata e non aveva avuto il coraggio di farlo.

Scoprì dell’esistenza di Beatrice più tardi, durante un pomeriggio di fine agosto: arrivando alle spalle di Fabrizio al solito appuntamento, con circa dieci minuti di anticipo. L’aveva sentito parlare al viva voce e lui le era sembrato coinvolto e gentile, nei confronti di quella vocina di donna tanto dolce, che usciva fuori dal suo cellulare. Si era nascosta così tra le piante e aveva finto di non aver sentito niente quando, dopo un paio di minuti, dalla fine della loro conversazione, aveva deciso di venire fuori e salutare. Se qualcuno l’avesse vista lì nascosta ad origliare, immobilizzata da quella situazione, come se fosse stata intrappolata in una ragnatela, avrebbe capito quale fosse in quel momento il suo umore.

se09Il giorno dopo, insieme a Cristina (la sua migliore Amica), analizzò a tavolino la situazione.

Le scelte erano solo due: Giulia poteva farsi da parte, oppure poteva provare a prendersi Fabrizio… Lui non le aveva mai detto di avere una donna e, probabilmente, fingere di non sapere della sua esistenza, era la scelta migliore da fare. Sarebbe sembrata, almeno in apparenza, una persona affidabile e onesta Giulia, non una rovina famiglie, stronza e poco seria, come invece stava iniziando a vedersi in fondo al suo cuore.

E, quel giorno, Giulia decise di non essere più la brava persona che era sempre stata. Voleva essere l’amante prima e la donna giusta poi, per quell’uomo di cui, non aveva ancora abbastanza da dire. Se qualcuno le avesse chiesto il perché di tutto questo, Giulia avrebbe risposto che, per l’emozione folle che provava quando l’aveva accanto e per il modo incredibile che aveva lui di farla sentire a casa, come se si conoscessero da sempre, come se fossero predestinati, valeva la pena sporcarsi di ipocrisia e falsità, valeva la pena macchiare di colori neri e indelebili, la sua abituale immacolata reputazione.

Avrebbe potuto decidere di farsi da parte, avrebbe potuto avvicinarsi a Beatrice e capire che tipo fosse, avrebbe potuto chiedere direttamente a lui qualche informazione (perché si conoscevano soltanto da poco più di un mese e i loro discorsi erano stati troppo miseri e banali e, fondamentalmente, di lui non sapeva nulla, non sapeva neppure, se fra i tre si potesse parlare ancora o già d’amore). Magari analizzando la storia da vicino, avrebbe scoperto che questa donna era in realtà una donna da poco, cattiva e fastidiosa; magari lo trattava male e non lo meritava nemmeno; magari aveva anche lei conosciuto un altro e la loro relazione praticamente stava già per finire! Magari il nome di “Giulia” era semplicemente un sinonimo della parola “FINE” che ormai era giunta da tempo, ma non era ancora stata dichiarata!

E poi comunque quest’uomo la fede al dito non l’aveva!!! E questa assenza, le creava ancora più ampie aspettative…

Con Cristina, in quelle ore, iniziarono a parlare di statistiche e percentuali, cercando anche sul web, un po’ di sana informazione. Ed emerse così, grazie anche all’aiuto di Cortana, che il 55% degli uomini tradisce, ma che nel 70% delle volte si tratta soltanto di scappatelle e solo nel 30% di relazioni stabili; la fascia d’età in cui gli uomini sono più propensi a tradire è intorno ai 40/50 anni (troppo presto, quindi per Fabrizio); nel 50% dei casi l’infedeltà viene scoperta curiosando nel cellulare (il 40% di queste su whatsapp), nel 20% curiosando tra le mail; aumenta continuamente la percentuale dei “traditori seriali”, cioè coloro che decidono di dare libero sfogo ai propri istinti, senza alcun contegno (ma non è questo il caso di Fabrizio e Giulia ne era convinta); Milano è la città in cui si tradisce di più nel nostro paese (forse questo sarebbe stato un punto a suo favore); il 7% dei mariti, tradisce con partner dello stesso sesso; sta spopolando anche in Italia un fantastico sito per traditori… eccetera eccetera.

Giulia e Cristina l’avevano presa un po’ sul ridere e avevano letto queste cose, in modo distaccato e giocoso. Ma quando Giulia si ritrovò da sola a casa, aveva deciso di piangere e di iniziare ad odiare Beatrice, anche se nemmeno la conosceva, anche se non sapeva neppure quale fosse il suo nome…

Durante gli incontri successivi Giulia iniziò a flirtare. Lei e Fabrizio si scambiarono gli indirizzi mail e i contatti Facebook, oltre al numero di cellulare che avevano scambiato già dal secondo incontro. Lei gli scriveva anche la sera e lui le rispondeva sempre, come se “l’altra donna” fosse irreale e lei iniziò a convincersi che forse non esistesse sul serio, o fosse ormai diventata soltanto un’ombra, o un lontano ricordo. Poi un giorno si baciarono e iniziarono a toccarsi. Lei ebbe un orgasmo, nascosta tra i cespugli e, mentre godeva sommessamente, si rese conto che erano nascosti nel medesimo punto in cui si era nascosta lei, poco tempo prima, quando aveva saputo dell’altra.

soltanto un'ombra

soltanto un’ombra

E la relazione tra loro si consolidò improvvisamente! I due iniziarono a vedersi continuamente, anche in quegli orari che non erano mai stati considerati… si vedevano anche in luoghi pubblici, in gelateria, al bar… sotto gli occhi di tutti, come se non avessero nulla da nascondere.

E quando Beatrice, sempre più preoccupata e sospettosa, riuscì a farsi coraggio e chiese a Fabrizio di Giulia: lui negò (come gli aveva insegnato il suo barbiere fin da bambino) che tra loro fosse successo qualcosa e dipinse Giulia come una stalker, disse che era fastidiosa, pesante e che non lo lasciava respirare! Le disse che Giulia era una donna molto strana, che gli faceva quasi paura e che sicuramente era una puttana; disse che Giulia era una qualunque e che a lui, di lei, non gliene fregava niente!

E quando Giulia, sempre più presa e coinvolta, riuscì a farsi coraggio e chiese a Fabrizio di Beatrice: lui negò (come gli aveva insegnato il suo barbiere fin da bambino) che tra loro ci fosse ancora qualcosa e dipinse Beatrice come una donna instabile, emotiva, depressa che non si poteva proprio lasciare, almeno non ancora! Le disse che Beatrice era una persona particolare, che era un po’ pazza e tanto turbata, a causa di un’infanzia difficile; disse che Beatrice ora era soltanto una qualunque e che a lui, di lei, non gliene fregava più niente!

E lo scopo di Beatrice e di Giulia improvvisamente divenne lo stesso. Volevano odiarsi e volevano combattersi; non si conoscevano, ma avevano deciso di mettersi in guerra… non si erano mai viste, ma, automaticamente, decisero di mettere ognuna le proprie amiche contro l’altra! Iniziarono entrambe a cercare informazioni. Volevano vedere la faccia dell’altra sui social, per dirsi a vicenda quanto fossero: brutte, vecchie, grasse e sbagliate per quell’uomo così perfetto per ognuna di loro…

E se qualcuno avesse chiesto a chiunque altro un parere su questo racconto, sarebbe emerso che, se entrambe queste donne meravigliose, avessero messo tutta la sopracitata energia contro l’uomo che le aveva fatte arrivare in questa posizione, il mondo forse sarebbe diventato per loro un posto più facile, in cui abitare…

FINE

L’infedeltà coniugale non è più un’optional e la crisi delle coppie di oggi non dipende soltanto dalle mancanze, o dal malessere, ma spesso dipende dai nuovi stili di vita, dai nuovi costumi e dalle mode.

Una persona su due tradisce! Ciò significa che, se non sei tu a tradire, probabilmente, sei quello tradito?

Sette coppie su dieci sono infedeli.

Tra le “prede” più ambite da parte degli uomini figurano le amiche della propria compagna, mentre, in ambito femminile, i più ambiti sono i colleghi di lavoro e il personal trainer.

Il rischio principale per ogni coppia è che tutte le proprie energie siano indirizzate a evitare il peggio e cioè il tradimento, ma non si preoccupino di puntare al meglio e cioè alla felicità coniugale.

Tutti gli uomini negano l’evidenza, questa è una caratteristica presente nel loro dna. Cit.

Tutte le donne appena conosciute sono meravigliose e migliori della propria compagna; improvvisamente però si trasformano, dopo questi primi tempi, nella stessa donna che si aveva prima. Cit.

Si dice che le regole per essere una coppia felice e rischiare al minimo un tradimento siano: 1 fare tanto sesso (ovviamente si intende con il proprio partner); 2 mantenersi belli e in forma (perché quando gli altri smettono di guardare la tua donna/il tuo uomo, vuol dire che anche tu hai smesso di guardarla/o già da un pezzo); 3 divertirsi tanto insieme da soli; 4 avere amici comuni con cui uscire; 5 mantenere la propri indipendenza, uscendo con amici e amiche, anche senza il partner; 6 non fare mai ciò che non vorresti che l’altra/o facesse a te. Cit.

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