Persone che le inchiodi con poco, basta un fiore per bucargli la pelle…

“Devi assolutamente leggere La casa degli sguardi!” Quando Simona esordisce in maniera così categorica io vado sul sicuro. Mi conosce a sufficienza per poter valutare quale fra le sue letture possa essere o meno nelle mie corde. Stavolta non è stato diverso. Il primo romanzo del giovane autore Daniele Mencarelli è emotivamente potentissimo.

Premetto, ogni volta che per qualche motivo mi sono trovata a trascorrere qualche giorno in ospedale, sia per me che per assistere le persone che amo, ho pensato che il luogo del dolore per eccellenza sia una bella palestra per l’animo umano, che ti consente di valutare tutto il tuo contorno con il giusto peso. Da qui i buoni propositi, da domani farò questo e da domani sarò diversa. Poi il domani arriva, si esce, la vita ritorna con tutto il suo disordine e ci si dimentica un po’.

La casa degli sguardi è un romanzo autobiografico. Daniele è un poeta che vive un momento devastante della propria vita, una situazione che pare precludergli qualsiasi futuro. A salvarlo sarà proprio un ospedale pediatrico. Un riscatto emotivo prodigioso, una carrellata di parole e sensazioni che ti riempiono l’anima. Dolore sì, ma anche tanta bellezza collaterale, quella che puoi riuscire ad intravedere anche fra le lacrime se solo sei capace di guardare con il cuore. E poesia, in ogni riga, unita a gratitudine e mille altri sentimenti.

“Perché la sofferenza degli altri deve interessarmi a questo modo? Perché non riesco a proteggermi?” Me lo chiedo anche io quasi ogni giorno perché come lui “sono nata con la pelle più sottile, un bassissimo numero di anticorpi a ogni bene e male del mondo, dal dolore alla tenerezza, malinconia e amore compresi”. E vorrei tanto essere diversa da così. Poi però penso che questo mio modo di sentire le cose è capace di regalarmi momenti in cui, come dice Mencarelli “ogni singola particella del cosmo sembra in armonia con quello che ha intorno, nulla stride, non c’è infelicità a perdita d’occhio.”

Non posso che consigliarti di leggerlo, di arrivare alla poesia finale e poi tornare un pochino indietro e rileggere ancora.

La casa degli sguardi / Daniele Mencarelli / Mondadori / Oscar Bestellers / 184 pagine

“Se non capisci che quello che senti è un tesoro e non una maledizione, non troverai mai un po’ di pace. Lo so che il discorso della sensibilità ti dà fastidio, ma cerca di viverlo come una grazia…”

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