Lettera 29 Situazione surreale che è diventata inevitabilmente la nostra realtà

Domenica 14 marzo 2021

Ciao Rita sono io…

Siamo nuovamente rossi e stavolta sono chiusi pure gli asili… con loro se ne è andata l’unica nota di normalità che aveva la vita della mia bambina… Le mancano i dadi, le mancano i bambini… la loro assenza si va ad aggiungere a quella degli zii e del cuginetto sotto un altro comune che non vediamo da troppo… inizia ad essere difficile spiegarle il perché di questo distacco, proprio ora che lei vuole sapere il perché e il per come di tutto, a volte mi accorgo di dover mitigare un po’ le mie risposte: “E’ una bambina piccola”… mi dice Andrea. Sai non son mai stata capace di parlare ai bambini come a dei bambini… ho sempre pensato che forse è proprio per questo che piaccio tanto a loro che invece non piacciono troppo a me…

Noi stiamo ansimando per stare dietro a questa situazione, aspettare la Pasqua sarà dura: abbiamo preso qualche giornata e qualche pomeriggio di permesso per riuscire a coprire il tempo di Lucia, alternandolo con quello che passa con i nonni, per non stressare troppo loro, per variare la routine di lei, abituata a tutte le attività del nido… per fortuna che c’è la tecnologia che ci permette di restare in contatto! Mi chiede continuamente di guardare gli amici suonare, ballare, se stessa nei video e nelle foto assieme a loro, i dadi meravigliosi che leggono storie, cantano canzoni ballando e il dado che suona la chitarra… non si dimenticherà di loro: vero? Non sarà necessario un altro inserimento… vero?

La mia mente si muove lenta, respiro piano e inizio ad essere stanca, tanto stanca, di questa situazione surreale che poi è diventata inevitabilmente la nostra realtà! Pensando alla tua lettera, a coloro, volenti o nolenti, lontani dalla vita di prima di cui ti chiedi come sarà il rientro, non posso che dirti che sarà difficilissimo, inquietante, angosciante, ma anche bellissimo… me lo immagino bellissimo il mio! Il racconto di cui mi hai parlato però lo vedo molto veritiero… e niente, non posso che dirti che ogni volta che torniamo rossi penso che avrei potuto fare di più mentre eravamo di un altro colore… sarei potuta andare a trovare più persone, avrei potuto farmi un giro al centro commerciale, farmi un trattamento dall’estetista…….

E invece niente, ho fatto solo l’indispensabile per vivere… e a fare la spesa alla fine mando quasi sempre Andrea e in farmacia quasi sempre i miei genitori… la schivo la vita normale: la evito… ho sempre preferito le nuvole… le preferisco anche adesso! Mi sono resa conto che non ho più pensato ad organizzare qualcosa, a programmare qualcosa, forse mi sono dimenticata persino come si fa… però vorrei comprarmi un paio di sneakers supersbriluccicose (così per il mio compleanno infinito): e questo mi sembra un buon segno!

Ho iniziato a guardare la gente dentro alle macchine, quando sono senza la mascherina, è bello vedere delle facce: lo fai pure tu? Per me lo fanno tutti! È l’unico momento che abbiamo per guardarci: tra occhiali da sole e maschere non abbiamo più identità! Te ne sei accorta? Mi sembra di vedere un sacco di gente bella, non che non ci siano più i brutti, ma mi sembrano molti di più quelli belli, ed è strano perché di belli ho sempre pensato ce ne fossero proprio pochi. Ah e poi ho cominciato anche a fare la lingua sotto la mascherina! Tu questo lo hai mai fatto? Mi fa un sacco ridere perché non se ne accorge nessuno che gli sto facendo una boccaccia! O forse sì, ma mi compatiscono e fanno finta di niente!!!

Ti voglio bene… scrivimi…

PRESE! Su Muffinshop.it

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