Lettera 17 Fra Casèn

Sabato 23 maggio 2020

Ciao Rita,

come va? Io ho ritagliato un po’ di tempo per te, per noi, in questa giornata di festa! Stasera ci sarà infatti la prima cena nella casa nuova, con i miei genitori e mio fratello con la sua famiglia; una cena che era in programma da tanto ma che, per ovvi motivi, è rimasta in sospeso per troppo tempo! Abbiamo preso le dovute precauzioni, sperando come sempre, che tutti nelle loro case le stiano seguendo nel miglior modo possibile, per evitare di ritornare indietro, abbiamo preparato le verdure e la carne, il grill è pronto e, a parte il vento, tutto sembra essere perfetto. Abbiamo spazio a sufficienza per restare abbastanza lontani pur essendo vicini, così da poterci parlare mangiando, senza correre rischi! Lucia è eccitatissima, fino a pochi giorni fa pensava probabilmente che al mondo ci fossimo soltanto noi, le sembrerà incredibile che i nonni siano “usciti dal telefono”, come le ripete sempre mia mamma, e che esistano tanti bambini pronti a giocare con lei! Mi piacerebbe riuscire a capire cosa pensa, se pensa, e vorrei chiederle come mai si metta a ridere ogni volta che infilo la mascherina: forse crederà sia semplicemente un gioco!? Sai, soprattutto però, mi piacerebbe sapere cosa abbiano pensato i bimbi più grandi, quelli che sono ancora piccini ma che si sono resi conto per forza del cambiamento di vita che ha portato il virus… vorrei sapere cosa provano, cosa sentono, vorrei tanto sapere se sono traumatizzati, se questa storia li ha spaventati… mi piacerebbe capire come li ha cambiati… Come sai io ho una visione piuttosto negativa di quello che può succederci, ma non vorrei avere ragione: ti dirò sono arrivata ad un’età in cui avere ragione non mi da più alcuna soddisfazione, anzi ha iniziato a mettermi tristezza! Che strana la vita, e che gran spreco tutto il tempo che si passa a lottare per avere la ragione e poi di avere ragione non ti serve a niente e soprattutto non ti interessa niente!

Mercoledì scorso ho rivisto la mia migliore amica: non ci siamo abbracciate. Siamo state sul pezzo e abbiamo seguito le istruzioni, siamo state distanti, ma vicine sono state le nostre bambine che non potevano credere di essere lì assieme (Lucia ha iniziato a dire “bamba” che vorrebbe dire “bimba”)! Probabilmente non si ricordavano nemmeno di esistere fino ad un attimo prima, ma poi si sono conosciute nuovamente e hanno passato il pomeriggio giocando e ridendo, con il supporto di mio nipote che si è unito a loro facilmente! Anche per domani abbiamo un appuntamento con amici e prossima settimana ho già organizzato un paio di momenti, dividendo gli incontri in piccoli gruppi, per rivedere piano piano tutti quanti! Tu ed io quando ci vediamo? Che dici se ci accordiamo per un pomeriggio dopo lavoro? Vieni un’oretta qua in campagna a respirare aria buona baciata dal sole? 

Sono emozionata a pensare a tutti questi incontri, li facciamo sempre e solo all’aperto: Andrea ed io altrimenti non ci sentiamo tranquilli. Sono anche un po’ nervosa a pensare di andare a comprare qualcosa di nuovo per Lucia… Non sono più entrata in un supermercato dall’inizio di questa storia, solo farmacia e cliniche per i controlli e le visite che non potevo rimandare. Non ho più visto un negozio. Ho comprato soltanto su Amazon (il mio ultimo acquisto una rana spara bolle che in un secondo riempie tutto lo spazio di colori) e inizio a sentire che qualcosa mi manca: forse è ora di reagire? Chissà… per ora continuiamo a stare soltanto fuori all’aria aperta!

Ho appeso nella mia cabina armadio, in una posizione ben visibile, il mio vestito di paillettes che non userò mai più, come fosse una vera e propria opera d’arte, un quadro, come mi ha consigliato Cosmo il mese scorso; poi ho ricevuto l’ultimo numero della mia rivista, quella di maggio, e infine ho disdetto l’abbonamento. Ho portato a casa il quadro delle farfalle di cui ti parlavo, ma ancora non ho deciso dove appenderlo. Ho piantato del rosmarino e al suo fianco una girandola con scritto Lucia. Anche a me piacerebbe imparare la meditazione! Impara in fretta e appena trovi il modo di non pensare a nulla, insegna pure a me… io guardo telefilm quando non voglio pensare, ma in questo periodo non riesco a trovarne uno decente: consigli?! Difficile anche trovare bei film, mi è piaciuto “The Place”, mi ispira “Figli”! Pure io sto facendo strani sogni e penso spesso che in tanti abbiano questo tipo di compagnia nel particolare momento in cui ci troviamo, dove tutto sembra ripartire, ma forse invece no, ma coperti e al sicuro, mascherati e nascosti, con il paraschizzi di plastica e i divisori sui tavoli: dai raccontami il tuo!

Per il resto volevo dirti che dentro il mio cervello ho un gran caos e che faccio una gran fatica in questi giorni, fatica a fare tutto: a decidere cosa fare e come farlo, anche per le piccole cose. Faccio fatica persino a scegliere cosa preparare da mangiare e a pensare a come vestirmi per stare in casa, faccio fatica ad organizzarmi, a decidere di uscire, e fatica persino a parlare con la gente, anche con Andrea, fatica a farmi capire, essere chiara, spesso mi mancano le parole, a volte le perdo, poi le ritrovo e prendo appunti e le intrappolo su carta per un po’, ma poi perdo il foglio e riparte tutto da capo. Cerco di sfidare il mio cervello, cerco di fargli fare pensieri nuovi per tenerlo attivo e in continua ristrutturazione: più si allena e meglio lavora si dice! Chissà! Per ora tutto è un gran disagio, tutto è un gran casèn!

A presto un abbraccio

Fra

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