Il passato è in armonia con se stesso, cerca di trovare un equilibrio, e quasi sempre ci riesce

Un mesetto fa, mentre ero dedita a “tenere pulito il mio ambiente”, come ci stava suggerendo da oltre due mesi la pubblicità nel caso ci stessimo annoiando, oltre a ripeterci di restare a casa (cosa che stavo facendo esattamente dal 7 marzo), ho sentito che sarebbe a breve approdata in TV una miniserie basata sul romanzo “22/11/’63” di Stephen King che ho letto diversi anni fa, per la precisione nel 2011.

22/11/’63 / Stephen King / Edizione Sperling & Kupfer / 677 pagine

Devo confessare che di questo scrittore non amo il genere horror ma ricordo che decisi di comprare questo libro perché catturata da una frase decisamente accattivante: “il 22 novembre 1963 tre spari risuonarono a Dallas, il Presidente Kennedy morì e il mondo non fu più lo stesso. Se fosse possibile cambiare la storia, tu lo faresti?”

Se a questo aggiungiamo un passaggio temporale situato nella dispensa di una tavola calda in un pacifico paesino del Maine, era fin troppo prevedibile che la trappola per me scattasse.

(Una piccola precisazione, il genere letterario che ti troverai ad affrontare non è come già detto quello horror classico dello scrittore, ma neppure quello distopico che io amo e a cui potrebbe farti pensare quanto sopra descritto).

Diciamo che è un mix di generi.

E’ certamente un pezzo di narrativa storica molto ben descritto. Il tuffo nella fantascienza del viaggio nel tempo, passando attraverso la “buca del coniglio”, per tentare di cambiare il passato, ti porterà a riflettere su tutte le conseguenti domande. E’ davvero possibile farlo? E se sì, a quale prezzo?

Poi è certamente anche un thriller, impreziosito da una storia d’amore.

Insomma, ammetterai anche tu che ce n’è un po’ per tutti i gusti.

Di sicuro l’idea di sovvertire le regole del tempo per tentare di cambiare il corso della storia è decisamente affascinante.

“Il passato è fragile come un’ala di farfalla. O un castello di carte.”

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