Quanti errori si possono commettere

Celeste NG Lydia è morta, ma questo ancora non lo sa nessuno. 3 maggio 1977, sono le sei e mezza del mattino, nessuno sa nulla, se non una semplice cosa. Lydia è in ritardo per la colazione. Aprire la porta della camera della propria figlia e trovarla vuota, credo sia l’incubo più grande di ogni genitore. La mente che si affanna a cercare una spiegazione, che non è in grado di trovare. Le telefonate alle amiche. E poi il terrore, quello che sale dalla pancia fino agli occhi attraverso il cuore. Il terrore di non rivederla mai più.

Quello che non ti ho mai detto / Celeste NG / 268 pagine / Edizioni Bollati Boringhieri

Il romanzo ci racconta una tragedia famigliare che sconvolge l’esistenza di una famiglia del Midwest quasi perfetta, ma solo apparentemente ordinaria. Celeste NG è una scrittrice esordiente che riesce a tenerci incollati alle pagine con il fiato sospeso, svelando solo alla fine la potenza di un amore famigliare che prevale su tutto il dolore che permea l’intero romanzo, e che riesce quasi a dare un senso all’accaduto e a consolare.

Leggendo questo libro mi sono molto interrogata sull’infinita quantità di errori che si possono commettere, credendo di agire per il bene dei propri figli. Ho pensato che a volte possono sembrarci diversi da come siano realmente, magari crediamo di conoscerli e invece vediamo solo ciò che ci vogliono mostrare e, lo confesso, ho avuto molta paura.

“E domani, il prossimo mese, il prossimo anno? Ci vorrà molto tempo. Tra qualche anno staranno ancora mettendo in ordine i pezzi che conoscono, ricordando i suoi lineamenti, tracciando i suoi contorni nella mente. Sicuri di averne un’immagine giusta, questa volta, convinti di averla capita fino in fondo, finalmente”.

Una storia davvero splendida, che non ci risparmia proprio nulla.

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