Lettera 42 Ovunque ci porti andrà bene

Sabato 10 dicembre 2022

Ciao Fra, ora vorrei per prima cosa rassicurarti su un punto. Io mi preoccupo per te, ormai lo sai che sono fatta così. Ma non penso assolutamente che avrai problemi a gestire la tua nuova situazione. Certo, ci saranno momenti in cui ti troverai a corto di tempo, di forza e respiri. Non posso negarlo, questo no. Ma tu ce la farai eccome. Le energie si moltiplicano con l’arrivo di una nuova vita, esattamente come succede con l’amore. E posso dirtelo perché sono giorni che ricordo molto bene.

Ho vissuto periodi davvero intensi quando Matteo e Federica erano piccoli, così intensi che al solo pensiero ora provo stanchezza. Ma ci sta. Ero molto più giovane e, inoltre, posso assicurarti che inventavo mille cose da fare (non ho mai saputo starmene tranquilla). Avevo fame di vita e la affrontavo con un entusiasmo che mi fa molta tenerezza riportare alla mente. Infine, Violante (che è un nome bellissimo) non porterà via nulla a Lucia anche se in qualche momento potrà sembrare che sia così. Sarà tutto amore in più, anche per lei, ma sono certa che nel tuo intimo già lo sai.

Io per quanto mi riguarda sto allargando le stanze del mio cuore. Un cuore che sono certa fra poco esploderà, ma nel frattempo sto creando gli spazi giusti per accogliere queste due nuove vite. Nell’attesa di loro e di queste feste natalizie, ho iniziato a scavare con un certo impegno in un aspetto del mio carattere che vorrei provare a migliorare e che ora cerco di rappresentarti partendo da una immagine che trovo affascinante.

Leggere un libro seduta al tavolino di un bar, in compagnia di un caffè da sorseggiare piano. Questa rappresenta solo una delle piccole gioie che sento con sempre maggiore intensità forse proprio a causa del tempo che passa. Hai presente quando sei lì, dentro la storia che leggi, ma consapevole anche della tua e del momento che stai vivendo? Per tanti non starò dicendo nulla di strano, ma io sono una di quelle persone che non è mai, o quasi, riuscita a restare dentro al presente.

Sempre un passo avanti per potermi preoccupare del futuro e almeno due passi indietro a rimproverarmi per cose che avrei potuto fare meglio nel passato o a rimpiangere momenti vissuti. E lo so che questo è il modo migliore per giocarsi il presente. Quello di non essere mai davvero con tutta te stessa nel momento che stai vivendo. Magari è questo il motivo per cui tendo a dimenticare eventi e dettagli che altri ricordano. Oppure non ricordo nomi di luoghi visitati nei miei viaggi, anche a distanza di poco tempo.

Lo so, il problema è che non sono mai esattamente con tutta me stessa lì dove dovrei essere. Sono sempre con un piede dentro ed uno fuori. Cambia solo la direzione del passo, a volte avanti, a volte indietro, raramente lì. Trovo quindi molto preziosi i rari istanti in cui riesco a rendermi conto di essere perfettamente centrata con l’attimo che sto vivendo. Nessun pensiero per il dopo. Nessun pensiero per il prima.

Di tanto in tanto accade. E lo trovo bellissimo.

Dovrei lavorarci di più su questa difettosa modalità del mio essere. Avrei dovuto farlo da tempo. Ma tant’è. Inutile cercare cause e responsabilità, mi resta purtroppo l’amara consapevolezza di essere una delle persone meno “Zen” che conosco.

Il termine Zen mi fa ricordare che sto sognando un viaggio in Giappone. Non avevo mai preso in considerazione questo paese, senza motivi concreti. Poi mi sono imbattuta in due libri che me ne hanno fatta innamorare. E sì, credo proprio che una volta nate le pupe e trascorso un periodo di assestamento, programmerò di andare.

Tu ora goditi questi ultimi giorni di riposo prima dell’arrivo di Violante e respira.

Torna presto, ti aspetto Fra del mio cuore.

PS Ho trovato questo cuore con la freccia disegnato su un muro, non capisco dove mi chieda di guardare, forse vuole semplicemente dirmi che ovunque il cuore ci porti, andrà bene.

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