Facciamo l’amore?

Facciamo l’amore?
Te lo chiedo così, quasi come se l’idea mi fosse venuta all’improvviso. Come se non avessi in anticipo studiato, preparato, elaborato strategie. Come se non avessi con me questa coperta morbida, che non ti mostro, ma che muoio dalla voglia di stendere a lato della strada.
Te lo chiedo così, mentre i fanali delle macchine che passano danzano nei tuoi occhi smarriti e mi giustifico subito dopo. A volte ho paura di non fare le mosse giuste e scalfire così l’immagine meravigliosa che ti sei costruita di me. Non voglio che tu pensi che questa domanda diretta sia per me un’abitudine. Non sono così sfacciato di solito no. E’ solo che tu sei tu.
Te lo chiedo così, perché sono già sicuro che mi dirai di no, che ti serve tempo, che non devo avere fretta.
Sai qual è il vero problema di tutta questa storia che mi preme sul petto? Io ho capito esattamente come sei fatta tu. Non posso certo dire lo stesso di te.
Proprio perché ti assorbo così come sei, non mi stupisco del tuo sguardo imbarazzato di fronte alla mia domanda.
Ci siamo fermati con una scusa e ora ti sto di fronte. E te lo chiedo così.
Mi fai tenerezza, un’indicibile tenerezza per una risposta che già sapevo. Diciamo che tendi a conformarti alle mie aspettative e attenzione, non sono sicuro che questa sia una cosa positiva.
E no, non sono deluso. Ti scusi, non puoi assecondarmi, così ti scusi. Lo fai troppo, lo fai sempre. Credo che sarei stato deluso se tu avessi accettato. Mi piace correre. Mi piace accarezzare la tua gamba ora, mentre guido, sentire la stoffa morbida del tuo pantalone sotto le dita, trovarne la fine e risalire fino a dove non dovrei. Sta diventando difficile concentrarsi sulla strada, guidare la moto con una mano sola, ma è così bello sentire che ora sì, ora ci saresti, nonostante il tuo imbarazzo di poco fa, che tornerebbe se solo mi fermassi di nuovo.
Non mi fermi con la tua mano. Mi accompagni, mi stringi. Hai paura e un po’ tremi. Ma io non ho fretta, te l’ho detto. Ma è proprio vero che ho tutto il tempo che vuoi?
Ripongo la coperta che già immaginavo stesa a ricoprire i margini della radura per accogliere noi.
Mi riempi il cervello mentre la piego con cura. Solo con lui, per ora, sto facendo l’amore.

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