Lettera da un fantasma

Tu lo sapevi prima d’ora che esistono due tipi di persone? Ci sono quelle che hanno il coraggio di guardare in faccia il proprio amore confessandogli che amore non è più e ascoltandone le parole. E poi ci sono io, che sparisco.

Forse tu non ne avevi neppure mai sentito parlare, ma esiste una parola nuova per definire il male che sto facendo a te: ghosting. E’ una buona tecnica sai? Sparisco, semplicemente, smetto di rispondere ai tuoi messaggi e ignoro ogni tuo tentativo di contatto. Un fantasma, ecco in cosa mi trasformo. E tu hai avuto l’immensa sfortuna di incappare proprio in me, nelle mie lusinghe, nelle mie dolcezze, nelle mie attenzioni. Potresti dirmi, se io ti consentissi di farlo ma non lo farò, che i vigliacchi e gli stronzi in fondo sono sempre esistiti anche quando il ghosting non si sapeva cosa fosse.

Sono passato senza avvisare dal contatto più intenso al silenzio più completo in un attimo, te ne sarai accorta, e ho smesso di rispondere alle tue lamentose richieste. Non cercare di attribuirmi giustificazioni, so già che lo farai, ma non ne ho. Non essere troppo buona, che alla fine è un lato di te che mi ha sempre dato un pochino sui nervi. Non credo che il mio comportamento derivi da dolori emotivi o da carenze di affetto e non ho alcuna intenzione di trovarmi delle scuse. Ho solo imparato a gestire così le mie relazioni: sparendo.

Vuoi conoscere il mio vero obiettivo? Avevo davanti a me due strade per uscire dalla situazione scomoda che stavo vivendo con te. Potevo parlarti guardandoti negli occhi e cercare di spiegare a te qualcosa che non era chiaro neppure a me, oppure scegliere una scorciatoia e sparire nel nulla. Facile eh? Ho raggiunto il medesimo risultato, con uno sforzo minimo.

Mi sono interrogato parecchio sai sul mio modo di comportarmi e sono giunto a questa conclusione. Non avevo voglia di vedere le conseguenze su di te di ciò che, dentro, io avevo già deciso da un po’. Mi sarebbe pesato troppo essere considerato da te il cattivo della situazione, anche se so perfettamente che in certi momenti lo starai pensando. Solo in certi momenti però, perché sei buona in maniera tale che alle volte fa quasi soffrire.

Non c’è storia, non c’è competizione con il tuo modo di vedere gli altri. La tua incapacità di scorgere il male mi faceva venire spesso una gran voglia di scuoterti. Svegliati! Non te lo dicevo ma lo pensavo. Credo sia proprio questo il tuo più grande difetto.

In quanto a me non voglio storie noiose, non voglio complicazioni ed è per questo che ho deciso di annullarti. Ti cancello per non essere costretto a rendermi conto di quanto ti ho delusa e di quanto poco tu mi stimi ora. Non credere non sia consapevole del disagio che ti sto causando. So perfettamente che il tuo è diventato un dolore quasi fisico. Lo percepisco dalle parole con le quali continui a tempestarmi. Scrivi e scrivi, anche senza ricevere risposte. Come fai? Se avessi voglia di parlarti ancora te lo chiederei. Come puoi ancora intravedere una possibilità per noi?

So anche che sparendo nel nulla ti condanno ad avere bisogno di più tempo per tornare a vivere. Il mio silenzio sta uccidendo definitivamente la tua già fragile autostima. So tutto. Eppure non riesco ad essere diverso. Sono psicologicamente immaturo? Può essere. Inadeguato e fragile? Perché no. Ma non sono così stronzo da non capire che sottrarti tutto di me senza motivare in alcun modo il perché, ti farà soffrire enormemente. Abbandonarti senza spiegazioni quando avevo promesso di non farti del male mai.

E ora, come vivi tu?

Per quanto mi riguarda io ti sto trasformando in una sagoma bianca, così da non consentirti di interagire e comunicare. Anche tu un fantasma, proprio come me. E così facendo ti sto dimostrando che non mi importa nulla dei tuoi mille perché, di tutte le colpe che ti stai attribuendo, dei tuoi se e del male fisico che sentirai. Il desiderio di non fornirti alcuna spiegazione per la fine di una storia che non aveva alcun senso, futuro o possibilità, è stato più forte dell’amore che ho provato per te. Ho scelto di non guardarti soffrire e l’ho fatto nel momento stesso in cui mi sono accorto che tutto diventava troppo intenso, che tu dipendevi dalle mie parole e dalle mie aspettative.

Lo ammetto, ora posso farlo, tanto non lo saprai mai. Ho abbandonato per primo, solo perché avevo paura che lo facessi tu. Solo così ero certo di poter controllare sia la mia che la tua sofferenza. E tu, non vivere sperando che io ti chieda scusa, non aspettare il mio ritorno perché non tornerò. Ho avuto paura di cadere nei tuoi occhi e nel tuo sorriso. Non aspettarmi, è tutto molto semplice e non c’è davvero nulla da aggiungere. Ho solo scelto di proteggermi da te.

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