La storia di una maternità che non vorrebbe mai essere raccontata

8 Novembre 2000

“Caro Franklin, non so dire perché questo pomeriggio un incidente così insignificante mi abbia indotto a scriverti. Ma da quando ci siamo separati…”

Inizia così questo romanzo, …e ora parliamo di Kevin di Lionel Shriver, intelligente, intenso e disturbante. Lettere che si susseguono a segnare il racconto di una quotidianità stravolta, un lento e faticoso percorso per recuperare un filamento di sé, quando tutto sembra essersi perduto.

Eva ripercorre così gli anni che la separano da quel giovedì, alla ricerca dell’errore che ha dato inizio a tutto. Perché quell’otto aprile era un giovedì, ma per Eva sarebbe diventato “il giovedì”, un giorno sospeso tra la vita normale e l’incubo.

Perché quel giovedì Kevin, suo figlio, va a scuola come sempre, poi raduna i compagni e un insegnante nella palestra e li uccide. Ad Eva non resta altro che scrivere per ricostruire il rapporto con un figlio che forse non ha mai saputo amare nel modo giusto.

Scrivere fino a sezionare se stessa, per giungere infine ad una lenta e dolorosissima rinascita e al perdono.

“Un bambino ha più bisogno del tuo amore, quando meno lo merita”. Erma Bombeck.

…e ora parliamo di Kevin / Lionel Shriver / Piemme / 476 pagine

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