A chi si ama e non ricorda il perché

La mia totale dedizione a Matteo Bussola credo non sia ormai più un segreto, ciò che posso dirti di nuovo è che con questo suo ultimo romanzo “L’invenzione di noi due” sono riuscita ad apprezzarlo ancora più di prima.

Ho iniziato a leggerlo con una tale voracità che, come ho scritto all’autore, arrivata alla fine avrei voluto ricominciare da capo per il timore di essermi persa qualche frase.

Milo e Nadia sono una coppia in crisi, con un matrimonio nel quale restano per inerzia, dipendenza o paura. “Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi”, il romanzo si apre così, svelando fin da subito il tentativo di Milo di ritrovare negli occhi della moglie la ragazza che aveva conosciuto e di cui si era innamorato perdutamente tanto tempo prima. Milo scrive fingendosi un altro ed inaspettatamente lei gli risponde, aprendosi a nuove confidenze e sensazioni.

E’ una storia dolce e delicata in cui anche tu potrai forse trovare, come me, spazi di riflessione. Perché davvero l’amore è un privilegio e, pur essendo un’invenzione umana, per molti di noi (quasi tutti io credo) è una forma di necessità. Inoltre, lo ammetterai, è bello sognare di potersi incontrare ancora una volta per la prima volta. La storia non è quindi solo quella di Milo e Nadia, ma di chiunque si sia trovato di fronte ad un bivio e abbia avuto paura delle conseguenze.

“Questa è la storia di come trasformai l’amore in cenere e poi la cenere, di nuovo, in amore. La prima cosa fu il mio sbaglio. La seconda, la mia colpa.”

L’invenzione di noi due / Matteo Bussola / Edizione Einaudi Stile Libero / 199 pagine

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